Squalo bianco: un predatore inaspettato. L’attacco allo smeriglio e la ricerca effettuata su questo evento inaspettato
Per la prima volta nella storia, è stato documentato un caso di predazione di una femmina di smeriglio incinta da parte di uno squalo bianco. Questa scoperta, resa possibile grazie alle moderne tecniche di tracciamento satellitare, ha sorpreso la comunità scientifica internazionale.
Lo studio, guidato dall’Arizona State University negli Stati Uniti, getta nuova luce sulle dinamiche predatorie negli oceani e solleva preoccupazioni riguardo alla conservazione degli smerigli. Questi ultimi sono noti per essere tra gli squali più robusti e longevi degli oceani Atlantico e Pacifico meridionale, nonché del Mediterraneo.
Con una lunghezza che può raggiungere i 3,7 metri e un peso fino a 230 kg, questi predatori possiedono caratteristiche fisiche imponenti. Tuttavia, nonostante la loro forza, anche loro possono cadere vittime nell’ecosistema marino. La loro riproduzione tardiva e il lento ciclo riproduttivo li rendono particolarmente vulnerabili alla pesca eccessiva e alla perdita dell’habitat.
La ricerca condotta ha permesso di monitorare gli spostamenti degli smerigli attraverso l’utilizzo di tag satellitari avanzati. Tra gli esemplari studiati vi era una femmina incinta che speravano potesse fornire dati preziosi sulla migrazione delle madri smeriglio e dei loro cuccioli. Inaspettatamente, il dispositivo PSAT della femmina ha iniziato a trasmettere dati anomali al largo delle Bermuda, indicando che era stata predata da uno squalo più grande.
Lo squalo bianco preda lo smeriglio: la ricerca
L’analisi dei dati trasmessi dal PSAT ha rivelato che lo squalo bianco era il colpevole più probabile della predazione della smeriglio incinta. Questa conclusione si basava sul comportamento registrato dal dispositivo prima che cessasse la trasmissione dei dati – un comportamento non compatibile con quello dello squalo mako pinna corta, l’altro possibile candidato.
Questo evento solleva preoccupazioni significative per la conservazione degli smerigli. Se episodi simili fossero più frequenti di quanto precedentemente ipotizzato potrebbero avere gravi ripercussioni sulla popolazione già minacciata da pesca intensiva e degrado ambientale. Gli autori dello studio evidenziano come sia fondamentale continuare il monitoraggio per comprendere meglio le interazioni tra grandi predatori marini ed eventualmente adottare misure per proteggere queste specie vulnerabili.
Il successo dello studio dimostra come le tecnologie avanzate possano giocare un ruolo cruciale nello studio degli oceani e nella comprensione delle complesse dinamiche ecologiche marine. Il tracciamento satellitare offre agli scienziati strumenti senza precedenti per seguire gli spostamenti degli animali marini su vasta scala geografica ed esplorare aspetti finora ignoti delle loro vite.