Sicilia, allevamenti shock: gli animali venivano cresciuti a farmaci scaduti e poi macellati

Medicinali scaduti, macellazione clandestina… e sulle tavole degli italiani finivano carni fuori norma. Un’operazione condotta dalle forze dell’ordine a San Fratello, nel cuore del Parco dei Nebrodi in provincia di Messina, ha messo sotto inchiesta 5 allevatori della zona accusati di ricettazione di animali, di abbattimento clandestino, maltrattamenti e somministrazioni di farmaci alterati, quali antiparassitari per bovini e ovini, oltre a siringhe, aghi, provette e altra strumentazione clinica.

Gli indagati esercitavano impropriamente la professione di veterinario e possedevano armi e munizioni, quali proiettili calibro 12 e calibro 16, generalmente utilizzati per la caccia illegale ai cinghiali, 5 bossoli calibro 9, bossoli calibro 8 Flobert e bossoli di munizione da caccia calibro 36 ad anima liscia. Nel corso del blitz sono stati trovati animali che avrebbero dovuto essere già stati macellati nel mattatoio di Avellino. Si sta anche tentando di capire se vi siano collegamenti con alcune buste di carattere intimidatorio che, recentemente, erano pervenute al Commissariato di Sant’Agata di Militello, all’Ente Parco dei Nebrodi ed alle Guardie Zoofile di Pettineo.

Per Giuseppe Antonioci, presidente del Parco dei Nebrodi questa operazione ha fornito un contraccolpo alla criminalità organizzata. “Siamo consapevoli – ha detto al sito www.tempostretto.itdi aver da un lato liberato in Sicilia i terreni dalla mafia attraverso l’obbligatorietà del certificato antimafia, e che l’attenzione avuta reprimendo i reati ad essi collegati come gli abigeati, la macellazione clandestina e i furti in agricoltura sono risultati che piacciono ai cittadini onesti ma che provocano l’ira di chi pensa di fermare con i proiettili un’azione di legalità e sviluppo. Sappiano loro che hanno fatto male i conti“. Un successo di grande importanza sia per la salute pubblica, ma anche per chi da anni lotta in difesa degli animali, spesso e volentieri indifesi di fronte alle nefandezze di chi ci vuole costruirsi un guadagno, soprattutto nell’ambito della criminalità organizzata. Nel frattempo, il Commissariato di Sant’Agata ha fatto sapere che le indagini proseguiranno, con l’obiettivo di valutare attentamente eventuali e ulteriori legami con la mafia.

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