Larry il gatto di Downing Street lancia un appello dopo il ‘liberi tutti’ in Inghilterra

Lo ha stabilito il Governo di Boris Johnson, dal 19 luglio 2021 l’Inghilterra dice “stop” alle norme ristrettive rispetto al contenimento del Covid-19. Dalla data sopracitata gli inglesi non avranno più l’obbligo di indossare le mascherine, di mantenere il distanziamento sociale e di fare il tracking all’ingresso dei locali; i cittadini del Regno Unito, dovranno imparare a convivere con il Coronavirus. Tuttavia, la posizione liberista del premier britannico non è stata accolta da tutti con lo stesso entusiasmo e tanti hanno voluto esprimere il loro parere. Tra i soggetti intervenuti sulla questione anche Larry, il gatto di Downing Street.

Il felino che vive a Downing Street da oltre 10 anni, possiede un account Twitter sul quale conta migliaia di followers; e dal suo profilo social (Larry the Cat @Number10cat) il gatto Larry lancia messaggi divertenti o riflessioni, come in questa situazione. È proprio il caso di dire che il micio più famoso del Regno Unito non ha ‘peli sulla lingua’; il gatto ha, infatti, voluto esprimere il suo parere anche rispetto all’allentamento delle misure restrittive anti-Covid con un accorato appello ai suoi concittadini.

Il gatto Larry e la risonanza del suo appello

Per favore prendetevi cura di voi stessi e degli altri” si legge sul profilo Twitter di Larry, il gatto che dal 15 febbraio del 2011 vive al numero 10 di Downing Street. Un appello che è stato accolto dalle migliaia di follower con approvazione ed entusiasmo, tanti i like e i ritweet e i commenti. Del resto il micio, che vive da dieci anni nella via più famosa della politica londinese, è una vera star e non solo per gli inglesi. Il felino ha fatto il suo ingresso come ‘acchiappa-topi’, ma anche se di roditori ne ha catturati pochi, il suo carattere deciso lo ha reso una vera celebrità. Arrivato in una gabbietta portato dai volontari di Battersea, il centro di recupero per animali di cui è madrina Camilla Parker Bowles, dopo Cameron sarebbe dovuto andar via; ma così non è stato. Il micio è rimasto ‘al fianco’ di Theresa May e ora anche di Boris Johnson e sembra proprio che si sentirà parlare ancora per molto del micio un po’ bullo di Downing Street.

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