Gli ippopotami di Pablo Escobar diventano i primi animali considerati “umani”

Secondo quanto si apprende da diversi media locali, agli ippopotami di Pablo Escobar è stata riconosciuta la ‘personalità giuridica‘; i mammiferi, infatti, sono finiti al centro di un caso nel quale potrebbero ricevere diritti mai concessi agli animali, fino ad ora. Per la prima volta, il distretto meridionale dell’Ohio ha riconosciuto gli animali come persone giuridiche, a seguito della richiesta dell’Animal Legal Defense Fund; la richiesta di riconoscimento come “persone interessate” nasce per poter permettere a due esperti di sterilizzazione della fauna selvatica di deporre nella causa. Il processo in atto, infatti, riguarda la proposta avanzata in merito all’abbattimento o alla sterilizzazione degli esemplari che popolano il fiume Magdalena in Colombia.

La vicenda degli ippopotami

Gli ippopotami di Pablo Escobar discendono dai quattro mammiferi che il trafficante colombiano aveva voluto nel suo zoo privato; alla sua morte nel 1993, però, altri animali presenti in quella struttura sono stati trasferiti in luoghi più adatti alle loro esigenze, gli ippopotami non hanno ricevuto invece lo stesso trattamento. Rimasti abbandonati a se stessi, grazie all’abbondanza di cibo e l’assenza di predatori naturali, i mammiferi hanno raggiunto quota 80; questo ha iniziato a creare problemi alle abitazioni circostanti, data anche la nota territorialità degli ippopotami. Secondo quanto riporta la CNN, uno studio pubblicato su Biological Conservation aveva proposto di abbattere la mandria di ippopotami; il Governo aveva, invece, optato per la sterilizzazione.

La richiesta al tribunale

L’agenzia regionale per l’ambiente, Cornare, ha annunciato di avere sperimentato un nuovo metodo su alcuni esemplari: l’inoculazione, con dei dardi, di un contraccettivo, il GonaCon. Il contraccettivo è risultato meno dispendioso e più efficace dell’operazione chirurgica di sterilizzazione, ma l’Animal Legal Defense Fund ha comunque deciso di intraprendere una battaglia legale contro il Governo colombiano. L’organizzazione ha chiesto, infatti, sia per quanto riguarda l’abbattimento che per quanto concerne la sterilizzazione, che agli ippopotami siano riconosciuti dei diritti; mettendo al primo posto la salute e la tutela degli animali, la richiesta è di adottare metodi più sicuri.

Tuttavia, nonostante gli animalisti abbiano ricevuto il consenso da parte del giudice, la loro richiesta potrebbe comunque non essere applica; “La sentenza statunitense non ha alcun impatto in Colombia perché è valida solo sui propri territori. Saranno le autorità colombiane a decidere cosa fare con gli ippopotami e non quelle americane” ha rivelato alla CBS il professore di diritto penale all’Universidad Externado de Colombia, Camilo Burbano Cifuentes.

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