Datteri di mare: storica sentenza contro bracconaggio

Si tratta di una sentenza storica, quella che vede protagonisti i datteri di mare, emessa dal Tribunale di Napoli lo scorso 2 febbraio. A rendere noto il fatto è il WWF Italia che spiega i dettagli della condanna contro la pesca illegale e commercializzazione di questa specie marina.

Lo scorso 2 febbraio 2023 il Tribunale di Napoli ha condannato due soggetti coinvolti nell’operazione che, nel 2021, ha permesso di sgominare una rete criminale che sfruttava la pesca illegale e la commercializzazione di datteri di mare. Tale operazione, oltre a mettere a rischio questa specie il cui nome scientifico è Lithophaga lithophaga, ha distrutto anche grandi porzioni di fondale marino nell’area compresa tra il Golfo di Napoli e i faraglioni di Capri.

Datteri di mare pesca illegale
Dattero di mare in una roccia. Esemplare esposto al Museo di Storia Natura di Pavia @Crediti Wikipedia – VelvetPets

Commercio ‘autorizzato’ dei datteri di mare

Come chiarisce il WWF Italia, in una nota stampa pubblicata sul sito ufficiale dell’Organizzazione, si tratta di una sentenza storica. Un evento importante che oltre a condannare i pescatori e i fornitori, attribuisce colpe anche ai rivenditori che vendevano sotto banco il prodotto illegale. Dopo la sentenza da parte del Tribunale di Napoli, gli imputati sono stati condannati a pene di quattro e sei anni di reclusione, oltre che al pagamento del risarcimento e delle spese legali alle parti costituitesi come civili. Tra queste anche il WWF Italia, appunto, che ha partecipato alla causa assistito dall’Avv. Andrea Franco. Come scrive l’Organizzazione Mondiale per la protezione ambientale: “Finalmente si riconosce il bracconaggio come un fenomeno che, per gli enormi volumi d’affari illeciti generati, è svolto da soggetti organizzati in maniera professionale“.

Con questa sentenza il Tribunale di Napoli, grazie all’apporto della Procura e del Dott. Giulio Vanacore che ha coordinato le fasi di indagini e l’accusa nei vari filoni processuali, ha acceso i riflettori su un fenomeno troppo a lungo sottovalutato. Troppo spesso, infatti, i crimini contro la fauna selvatica sono considerati reati minori e non valutati sotto la loro complessità. Un fenomeno che, invece, arreca danni all’ambiente, così come alla salute umana e all’economia. Per l’importante risultato raggiunto si aggiungono i meriti anche alla Polizia, alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza.

Dattero di mare
Lithophaga, dattero di mare @Crediti Wikipedia – VelvetPets

Contro la pesca illegale

Come prosegue il WWF Italia, però, ora è necessario: “Che il Parlamento e il Governo forniscano alle Autorità inquirenti e giudicanti strumenti più idonei per contrastare efficacemente questi odiosi crimini. Sia a livello normativo, sia in termini di uomini e mezzi. E che si investa nella formazione e nella sensibilizzazione anche della opinione pubblica“, che troppo spesso elude una pratica illegale con ‘riti tradizionali’. Secondo quanto riportato dal report di WWF Il danno invisibile dei crimini di natura, la pesca ai datteri di mare è un fenomeno gravemente diffuso.

Dal 2015 al 2020, difatti, la Guardia Costiera ha disposto il sequestro di oltre due tonnellate di datteri di mare illecitamente pescati. La pesca illegale, contro la quale è dedicata anche una Giornata Internazionale, raggiunge ogni anno numeri incredibili. In tal senso, il Progetto LIFE SWiPE, nell’ambito in cui si sviluppa il report del WWF, nasce per contrastare in maniera sempre più concreta i crimini contro la natura. Per questo si serve anche della collaborazione diretta con Magistrati e forze dell’ordine, per combattere in maniera diretta ogni atto di criminalità contro la fauna selvatica.

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